Cultura, diversità e identità.

Cultura, diversità e identità.

La cittadinanza come appartenenza e la sfida dei diritti fondamentali.

Cultura, diversità e identità: la cittadinanza come appartenenza e la sfida dei diritti fondamentali 

Dominio: Culture: Diversity and Identity

Insegnamento: Filosofia del diritto

Date: 13, 14, 15, 22 Febbraio 2023

Numero di ore: 6

Studenti destinatari: Giurisprudenza, I anno

Modalità erogazione insegnamento: on-line, Zoom

Lingua dell’insegnamento: italiano

Sintesi dei contenuti:

La categoria giuridica della cittadinanza, alla prova delle trasformazioni della società globale e dei fenomeni migratori di massa, è entrata progressivamente in crisi. Secondo  Luigi Ferrajoli, la cittadinanza occidentale rappresenta l’ultimo privilegio di status, un fattore di esclusione e discriminazione in contrasto con la conclamata universalità ed eguaglianza dei diritti fondamentali.

In tale contesto, a una definizione giuridico-istituzionale della categoria, imperniata sull’appartenenza a una comunità unitaria identificata storicamente con lo Stato-Nazione, si affiancano allora altri modi di intendere la cittadinanza. Le pratiche sociali e rivendicative che si strutturano negli spazi eterogenei delle città sradicano, ad esempio, l’idea della cittadinanza come mera appartenenza a una comunità in senso culturale identitario, lasciando emergere nuove alleanze, diritti e bisogni che non possono più essere riservati ai cittadini. Non sempre le democrazie occidentali sono però in grado di recepire queste istanze. Così, il dibattito sullo ius soli resta incompiuto, con il rischio di perpetuare un vulnus già presente nella tutela effettiva delle persone nate in Italia da genitori stranieri, alimentando la percezione individuale di una “doppia assenza” (A. Sayad, 2002), tanto dal paese di origine familiare, quanto nel proprio paese.

In definitiva, i movimenti migratori rappresentano non solo un fattore strutturale della società, ma quel tassello che può rendere più chiara l’esigenza di un processo di ridefinizione del concetto di cittadinanza, anche da un punto di vista giuridico. In tale direzione, è necessario ad esempio rafforzare la dimensione partecipativa della cittadinanza (Azzariti, 2011), provando anche a interrogarsi su alcune aporie dello ius migrandi. Tra queste, c’è l’art. 13 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, per il quale ogni persona ha diritto di muoversi liberamente e stabilire la propria residenza all’interno dei confini di uno Stato. Si tratta, tuttavia, di un diritto “a metà”, non prevendendo il diritto internazionale un corrispondente diritto d’ingresso.

Obiettivi dell’insegnamento

Il modulo vuole fornire agli studenti e alle studentesse gli strumenti essenziali per la comprensione critica del tema giuridico della cittadinanza, declinato sia in chiave storica, a partire dallo sviluppo dello Stato moderno e fino alla contemporaneità, sia in chiave teorica. Una particolare attenzione è posta sul rapporto tra cittadinanza e diritti fondamentali. L’obiettivo è quello di sviluppare competenze critiche trasversali, in grado di determinare ricadute sociali ed arricchire il percorso formativo di ciascuno, anche grazie alla condivisione di conoscenze con studenti stranieri di diversi atenei, già parte dell’Alleanza. L’insegnamento si pone nel solco delle sfide poste dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabilite nell’Agenda 2030 e particolarmente la riduzione delle disuguaglianze (obiettivo n. 10).  

Bibliografia suggerita

Gaetano Azzariti, La cittadinanza. Appartenenza, partecipazione, diritti delle persone, in «Diritto Pubblico», Fascicolo 2, maggio-agosto 2011, Il Mulino, Bologna, pp. 425-450.

Javier de Lucas, Maria José Añon, Controllo sociale vs emancipazione: la proposta della cittadinanza, in «Ragion Pratica», fascicolo 1, 2013, Il Mulino, Bologna, pp. 215-240.